Prevenire naturalmente …
Con l’arrivo del freddo o anche per semplice effetto dello stress il nostro organismo è esposto a vari pericoli che rischiano di intaccarne la salute. Il sistema immunitario è costretto a lavorare con grande intensità per proteggere l’organismo dagli agenti patogeni e quindi allontanare raffreddori e malattie influenzali protratte. Per tutti questi motivi e soprattutto in questo periodo in cui la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) si sta diffondendo rapidamente senza trattamenti efficaci stabiliti, ogni giorno e più di prima siamo costantemente alla ricerca di rimedi utili a rinforzare nel modo più naturale ed efficace possibile le nostre difese immunitarie e a proteggere le prime vie respiratore: naso e gola.
Il Lisozima
Il Lisozima cloridato è un enzima polipeptidico normalmente presente nell’organismo ed è uno dei fattori dell’immunità aspecifica cellulare ed umorale. E’ abbondantemente presente in numerose secrezioni animali e umane (ad esempio la saliva, le lacrime … ) e si trova in concentrazioni elevate anche nell’albume delle uova di gallina.
Il Lisozima fu individuato per la prima volta nel 1922 da Alexander Fleming, un batteriologo scozzese, il quale scoprì tale molecola quasi per caso durante le sue ricerche atte a scoprire nuovi farmaci antibiotici. Un giorno, infatti, mentre aveva un forte raffreddore, aggiunse una goccia del suo muco in una coltura batterica e con suo gran stupore notò che i batteri di lì a poco morirono: aveva di fatto scoperto una delle nostre difese naturali contro le infezioni. Da quel momento, il Lisozima diventò oggetto di numerose ricerche ed oggi, assieme alla Lattoferrina e all’ovotransferrinna, può essere considerato un antimicrobico con ampie proprietà antivirali e immunomodulanti, senza la minima tossicità per l’organismo. La lattoferrina, l’ovotransferrina e il lisozima hanno diversi effetti sovrapposti sui microbi e sul sistema immunitario e pertanto sono considerate molecole in grado di incrementare l’attivazione immunitaria.
Effetti farmacologici del Lisozima
I principali effetti farmacologici del Lisozima sono rappresentanti dalle azioni antibatterica, antivirale e immunomodulante. L’azione antibatterica, prevalentemente sui germi gram+, è in parte dovuta all’attività litica sulla parete batterica ovvero grazie alla sua capacità di ledere la parete della cellula stessa. Per quanto concerne l’attività virale, la molecola interviene durante la fase esocellulare del virus attivando fattori difensivi (attivazione dei sistemi immunitari) e/o attraverso l’interazione con recettori cellulari di superficie (inibizione attività sinciziogena). Infine l’effetto immunomodulante viene attribuito alla regolazione dell’attività complementare, alle interferenze sulla riproduzione e differenziamento delle cellule immunocompetenti, all’intervento nei processi di fagocitosi, all’aumento del potere battericida del sistema anticorpo-complemento. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i lisozimi inibiscono in modo significativo le infezioni virali nei vertebrati. L’efficacia di tale molecola nei confronti delle infezioni di origine virale ne ha favorito pertanto l’utilizzo come principio attivo sotto forma di compresse; il lisozima viene inoltre impiegato per uso sistemico contro batteri e virus che possono danneggiare l’apparato ora e respiratorio, oltre che quello gastro-enterico.
Posto quanto sopra introdotto, riassumiamo qui di seguito – in termini tecnici – le proprietà del Lisozima:
ANTIVIRALE:
a) inibisce l’ingresso virale legandosi ai recettori cellulari o al virus – è richiesta la natura cationica e idrofobica piuttosto che l’attività enzimatica;
b) lega gli acidi nucleici;
c) inibisce la fusione cellulare indotta dal virus;
d) influisce sulla segnalazione cellulare, inclusa la via NF-κB, per influenzare la suscettibilità alle infezioni.
ANTIBATTERICO:
a) idrolizza la parete cellulare dei batteri gram-positivi (attività enzimatica);
b) inserire e formare pori nelle membrane batteriche caricate negativamente.
AUMENTA LE RISPOSTE IMMUNITARIE:
a) il lisozima nei fagosomi contenenti batteri attiva le risposte pro-infiammatorie dei neutrofili e dei macrofagi;
b) diminuisce la chemiotassi nei neutrofili;
c) sopprime la produzione di TNF-α e IL-6 da parte dei macrofagi;
d) facilita l’escrezione degli AGE;
e) interrompe il legame dei peptidoglicani al complemento;
f) attività ACE inibitoria.